Patologia e alterazione posturale: Sarcopenia e Osteoporosi
- Alessia Guglielmino
- 24 feb
- Tempo di lettura: 3 min
In Italia sono 5 milioni le persone affette da osteoporosi, in particolare dopo la pandemia la presenza concomitante di entrambe le patologie è stata definita con il termine osteo sarcopenia con conseguenze relative ad una maggiore incidenza di fratture , disabilità e mortalità.
Attualmente , la sarcopenia e l’osteoporosi rappresentano due patologie che determinano una condizione rilevante per il sostentamento dell’apparato muscolo-scheletrico nell’invecchiamento : la fragilità.
La sarcopenia rappresenta la riduzione della forza dovuta alla perdita di massa muscolare.
Si verifica in età anziana tra i 60/90 anni
Patogenesi multifattoriale, principalmente è da attribuire alla ridotta mobilità che negli anziani diventa in molti casi un'abitudine legata alla presenza di patologie deficit nutrizionali (< sensibilità anabolica proteine)
obesità sarcopenica > massa grassa rispetto la massa magra
Il calo della forza si traduce in minore potenza muscolare con un tasso del 3/4% l’anno,
> negli uomini rispetto alle donne
< fibre di tipo II (contrazione veloce FT) che si riducono maggiormente rispetto alle fibre di tipo I (ST Contrazione lenta) dunque non tutti i muscoli presentano lo stesso grado di deficit muscolare;
si verifica una perdita funzionale dei neuroni nel midollo spinale che innervano le fibre muscolari con conseguente riduzione capacità motorie e atrofia.
Progressiva perdita forza = compromissione STP e sistema sensoriale propriocettivo
I segni clinici rilevanti sono: le cadute ricorrenti, la debolezza,difficoltà respiratorie e alterazione della deambulazione, lentezza nei movimenti con riduzione della velocità di reazione.
L’osteoporosi è processo di rarefazione e declino osseo che accompagna l’invecchiamento.
Si divide in osteoporosi primitiva che interessa donne e uomini in andropausa e osteoporosi secondaria che insorge a qualsiasi età; presenta un tasso d’incidenza del 23% nelle donne di oltre 40 anni , post menopausa, età senile rispetto agli uomini.
Le cause sono molteplici: la genetica, il sesso,la sedentarietà, la carenza di calcio e vitamina D, prima fra tutte è la regolazione del metabolismo osseo .
riduzione della resistenza ossea( la densità e qualità dell’osso vengono compromesse)
> la fragilità dell’apparato locomotore con maggiore rischio di frattura.
La sintomatologia comporta disfunzioni posturali (con dolore dovuto spesso a cedimenti vertebrali, in particolare a carico della lordosi lombare e cervicale) contratture muscolari e ridotta mobilità articolare con diminuzione del ROM a carico dei principali distretti articolari( spalla, anca, ginocchio e caviglia).
> Instabilità posturale, riduzione capacità equilibrio = STP compromesso= >rischio caduta

La ricerca
La tipologia di esercizio fisico come standard terapeutico segue attività di forza ⅔ volte la settimana a intensità moderata-elevata ( Hurst et al.)
Il protocollo riabilitativo posturale è mirato al rinforzo muscolare: come dimostra la teoria meccanico statica di Frost, l’allenamento muscolare migliora la forza e la crescita dell’osso; praticato ad intensità moderata associato ad attività aerobica, esercizi posturali ed esercizi di equilibrio.
Allenare l’equilibrio è consigliato fino a 7 volte la settimana in soggetti con osteoporosi (linee guida ACSM).
Anche per la sarcopenia l’utilizzo di strumenti a vibrazione meccanica risulta efficace associato ad esercizi specifici per incrementare la forza e il tono. Infine la riprogrammazione posturale per ottimizzare l'equilibrio al fine di ripristinare il centro di gravità aumentando la stabilità e riducendo il rischio di cadute.
Bibliografia
Eur-Med-Phys.-Instabilità-posturale-sarcopenia-e-cadute 2008. https://www.epicentro.iss.it/focus/osteop10.orosi/osteoporosi
Testosterone, invecchiamento e funzione muscolare di SANSONE, MASSIMILIANO;RENZELLI, VALERIO;ROMANELLI, Francesco;LENZI, Andrea 2015
Densità minerale ossea: rilevanza clinica e valutazione quantitativa
Katherine N Haseltine 1, Tariq Chukir 1, Pinar J Smith 2, Giustino T. Jacob 3, Giovanni P Bilezikian 4, Azeez Farooki 5
Italian Journal of Medicine Volume 5, Issue 1, Supplement 1, March 2011,Pages 3-13
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